1. L’Italia unita, Firenze capitale e le grandi trasformazioni urbanistiche
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, Firenze, su richiesta di Napoleone, è scelta quale nuova capitale al posto di Torino. Nel piano di ampliamento della città, fin dal 9 marzo 1866 il Comune di Firenze delibera anche l’ampliamento del ponte alle Grazie, per farvi passare sopra la linea tranviaria, rendendo così necessaria la demolizione dei vecchi romitori e delle casette poste sulle pile del ponte, compreso l’Oratorio delle Grazie.


Data dello scatto: 1900 ca. Fotografo: Mannelli, Anchise & C.
Veduta animata del Ponte alle Grazie. Sullo sfondo la cupola di Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio. Luogo dello scatto: Firenze, Lungarno Serristori
Data dello scatto: 1900 ca. Fotografo: Mannelli, Anchise & C.
Veduta di Firenze: in primo piano un angolo del Ponte alle Grazie all’incrocio con Via de’Benci, sullo sfondo il Ponte Vecchio
Nonostante le forti perplessità e critiche da parte della popolazione circa il proposito di demolire gli edifici sul ponte, il Comune conferma caparbiamente la volontà di demolizione e l’Oratorio Nuovo venne edificato nel palazzo Alberti e consacrato il 22 maggio 1874. Dell’opera di sensibilizzazione, promossa da parte di vari fedeli e dei patroni stessi dell’Oratorio a favore della sua conservazione e tutela, rimane traccia nella pubblicazione di un libretto, Dono ai signori soscrittori al quadro della Madonna delle Grazie, edito per la prima volta nel 1868 e scritto da A. Bulgarini.
Data dello scatto: 1870. Fotografo: Alinari, Fratelli. Veduta dell’antico Ponte alle Grazie a Firenze, con la Cappella di Santa Maria e le Case Monastiche. Sullo sfondo la collina di S.Miniato.
Data dell’opera: 1237, 1876, 1946. Periodo e stile: Basso Medioevo.
2. Il Comune di Firenze, i Mori-Ubaldini e le convulse trattative inerenti le sorti del vecchio oratorio delle Grazie sul ponte
Fin dal maggio del 1870 si intraprendono frenetiche trattative, fra il Comune e i Mori Ubaldini, per l’esproprio dell’Oratorio delle Grazie, di cui sono divenuti proprietari e patroni dal 1836. La chiesetta occupa una superficie di appena 53 metri quadrati con al pianterreno l’Oratorio e la minuscola sagrestia ed al primo piano “locali sovrastanti”, cioè le due stanze del rettore. La vecchia fronte rivolta verso il ponte ci è documentata in alcune fotografie dei Fratelli Alinari, risalenti al 1870 circa, dove appare definitivamente murato l’antico originario accesso all’oratorio.
Procurarsi foto oratorio vecchio: libro p. 77, foto 8-11